Santa Zita

Speciale Papa Francesco

Speciale Papa Francesco

250 mila fedeli hanno abbracciato papa Francesco nella Messa esequiale

Sul sagrato di San Pietro, oggi 26 aprile, la liturgia presieduta dal decano del collegio cardinalizio, il cardinale Re, con 980 concelebranti fra cardinali, vescovi e sacerdoti: presenti anche l’Arcivescovo di Milano e due vescovi ausiliari della Diocesi. Davanti l’altare, l’icona della Salus Populi Romani tanto cara al compianto Pontefice. Al termine della celebrazione la tumulazione nella Basilica di Santa Maria Maggiore.

Con la Messa esequiale celebrata oggi, 26 aprile, alle 10, sul sagrato della Basilica di San Pietro, Papa Francesco viene salutato come pastore e discepolo di Cristo. Con questo rito funebre si vuole esprimere la fede della Chiesa in Cristo Risorto. A presiederlo, in lingua latina e secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis nella nuova edizione del 2024 con le semplificazioni volute da Papa Bergoglio, è il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re.

I concelebranti sono 980, fra cardinali, vescovi e sacerdoti, ci sono poi 200 ministri della Comunione e oltre 4mila presbiteri nella parte destra del sagrato, dove si trova la statua di San Pietro. Sono stati predisposti 225 pissidi per i fedeli, mentre per i sacerdoti sono stati preparati 80 calici e altrettante pissidi. Davanti l’altare, sulla destra, l’icona della Salus Populi Romani.

Ai funerali di papa Francesco erano presenti anche l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, e due vescovi ausiliari della Diocesi: mons. Giuseppe Vegezzi (Vicario episcopale della città di Milano) e mons. Luca Raimondi (Vicario episcopale della Zona IV – Rho), entrambi nominati vescovi proprio da papa Bergoglio il 30 aprile 2020.

Con loro diversi sacerdoti, religiosi, religiose e laici ambrosiani. E ai funerali erano presenti anche i 7mila ragazzi ambrosiani che da domani a domenica 27 vivranno il Giubileo degli adolescenti insieme ai coetanei di tutto il mondo.

A San Pietro il rito di chiusura della bara di Papa Francesco

Le 6 preghiere dei fedeli vengono lette in francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco e cinese e dopo la Comunione si svolgono l’Ultima commendatio, l’ultima raccomandazione a Dio perché accolga l’anima del defunto nella gloriosa comunione dei santi, e la Valedictio, il commiato, ossia l’ultimo saluto prima della sepoltura, con la Supplica della Chiesa di Roma cui segue l’orazione pronunciata dal cardinale Baldo Reina, vicario generale per la diocesi di Roma, e, in greco, la Supplica delle Chiese Orientali, e la successiva orazione del patriarca di Antiochia dei greco-melchiti Youssef Absi.

Al termine, il cardinale Re asperge con l’acqua benedetta e incensa il feretro, che infine viene portato nella Basilica di San Pietro e da lì, su un pick up bianco, con un corteo funebre, nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la sepoltura. Il corteo esce dallo Stato della Città del Vaticano dalla Porta del Perugino poi attraversa la Galleria Principe Amedeo di Savoia-Aosta e prosegue lungo corso Vittorio Emanuele. Giunto a piazza Venezia, svolta su via dei Fori Imperiali arriva al Colosseo e continua su via Labicana e via Merulana, fino a raggiungere piazza Santa Maria Maggiore.

La tumulazione in Santa Maria Maggiore

La tumulazione nel loculo della navata laterale della basilica liberiana, tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, è preceduta dal canto di 4 salmi e accompagnata da 5 intercessioni, poi viene intonato il Padre Nostro. Dopo la preghiera finale, sulla bara contenente le spoglie di Papa Francesco vengono impressi i sigilli del cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa, Kevin Joseph Farrell, della prefettura della Casa Pontificia, dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Romano Pontefice e del Capitolo Liberiano.

Conclusi questi gesti, il feretro viene deposto nella tomba e asperso con l’acqua benedetta mentre viene intonato il Regina caeli. Poi l’ultima formalità: il notaio del Capitolo Liberiano redige l’atto autentico che fa fede dell’avvenuta tumulazione e lo legge ai presenti. Lo firmano, quindi, il cardinale camerlengo, il reggente della Casa Pontificia, monsignor Leonardo Sapienza, dal maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, monsignor Diego Ravelli e infine il notaio.

L’Annuncio: Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre

alle 7.35 di questa mattina, lunedì 21 aprile, papa Francesco è morto. A dare l’annuncio il cardinale Farrell: «La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in modo particolare a favore dei poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio uno e trino».

Ieri mattina, nella domenica di Pasqua, il Pontefice si era affacciato alla Loggia delle Benedizioni per la benedizione Urbi et Orbi (vedi qui il video). Il suo testo era stato letto dal Maestro delle celebrazioni liturgiche Ravelli (leggi qui il testo integrale). Poi un giro della piazza per salutare i fedeli.

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