L’AMORE PIU’ GRANDE
aprile 26th, 2015 | Published in Decanato
L’AMORE PIU’ GRANDE – I NOSTRI ADOLESCENTI A TORINO DAVANTI LA SINDONE
TORINO 24-25 APRILE | In preghiera nel cuore della notte, davanti alla Sindone. Anche noi eravamo tra i circa 6.500 giovani che hanno animato a Torino la “Notte bianca della fede”, una forma particolare e inedita di pellegrinaggio, quasi una movida dello spirito che inizia sulle orme dei Santi torinesi non dimenticando però il legame con San Carlo Borromeo che unisce Milano e Torino in un’amicizia proprio nella Sindone, come ricordato da Don Luca Ramello, responsabile degli oratori torinesi.
Un pellegrinaggio notturno che si è concluso nel cuore della notte, anzi quasi all’alba davanti al mistero dell’immagine impressa sul Sacro Lino. Il nostro gruppo degli oratori del Decanato di Abbiategrasso composto da 200 adolescenti, ha iniziato questa avventura con l’incontro presso la tettoia Vitali dove il giorno seguente è stata presieduta la S. Messa dal nostro Vescovo ausiliare Mons. Pierantonio Tremolada. Dopo le tradizionali animazioni della Fondazione Oratori Milanesi, è arrivato l’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia che ha dato il via al pellegrinaggio.
Da lì, a sera inoltrata si è snodata la processione, aperta dalla Croce dei Giovani e diretta verso un punto altamente simbolico: la Basilica di Maria Ausiliatrice, la chiesa che custodisce le spoglie mortali di san Giovanni Bosco (celebrato nel bicentenario dalla nascita) e di San Domenico Savio (suo adolescente). Lungo il cammino i ragazzi hanno riflettuto sulla vita dell’uomo con le sue tante notti. Raggiunto il centro storico, ci siamo divisi in gruppi per incontrare alcune esperienze di spiritualità e di accoglienza, legate ad altrettanti luoghi. Attraverso il racconto di una persona disabile abbiamo conosciuto la Piccola Casa della Divina Provvidenza (meglio nota coma il Cottolengo) e al Sermig (ex arsenale militare trasformato in luogo di pace) ci siamo confrontati con la fraternità fondata da Ernesto Olivero.
Infine abbiamo raggiunto il cuore del pellegrinaggio verso l’una e mezza circa di notte, entrando fisicamente nel Duomo di Torino intorno alle tre e mezza circa: “e non videro che Gesù” (Mc. 9,8).
Nel buio della notte, quasi all’alba, ci siamo così fermati in silenzio davanti a quel corpo e a quel volto… un corpo segnato dal male dell’uomo ma un volto sereno, rilassato … di colui che ha oltrepassato la morte ed è andato oltre, vincendola.